venerdì 26 novembre 2010

LU DIASILL in dialetto Teramano



arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

Jeff Koons_arte_trasalimenti

...Un commento che aiuta a comprendere meglio la sua carriera: diversi suoi lavori infatti
evocano innocenza ma allo stesso tempo sembrano saturi di sesso. Uno dei più conosciuti, il Rabbit d’acciaio del 1986, incarna bene questo paradosso koonsiano: una replica luccicante del giocattolo gonfiabile per bambini che gioca sulle associazioni erotiche attribuibili ai coniglietti (pensate a Playboy). Nel piccolo spazio della Gagosian a Mayfair c’è una mostra complementare di Koons che comprende quattro lavori della serie “Popeye” del 2002, incluso Dog Pool Panty. “Non c’è nulla di più importante del sesso”, dichiara Koons, “assolutamente nulla. Senza il sesso non ci sarebbe la sopravvivenza della s

pecie”. Improvvisamente si volta verso l’entrata. Camminando vigorosamente verso di noi si avvicina Damien Hirst, fresco di trionfo dopo il debutto del suo teschio da cinquanta milioni di sterline, accompagnato dal suo gallerista Jay Jopling. “Sono un grande fan di Jeff”, mi dice Hirst. “Vidi per la prima volta i suoi lavori in una mostra da Saatchi alla fine degli anni Ottanta, quando ancora studiavo al Goldsmiths. I nostri prof ci avevano detto che non era arte, perciò noi l’amavamo. Il suo lavoro mi prese totalmente”. Koons viene considerato il tassello tra Warhol e Hirst, e di certo è il suo predecessore in termini di fama e celebrità. Lo squalo sospeso nella formaldeide è indebitato con Koons, che negli anni Ottanta presentò palloni da basket fluttuanti in un acquario. Dunque Hirst ammette qualche piccolo debito con Koons? Per un momento il maestro della Britart, preso dal successo di oggi, guarda indietro.
“Forse un poco”, ammette timidamente. Poi rovista nella tasca, estrae un pezzo da
cinque sterline accartocciato e lo sbatte in mano a Koons, pensando così di aver estinto il
suo debito. Koons, sempre col suo sorriso stampato, lo guarda beffardo. Cinque? Tutto
qui? Ma prima che l’imbarazzo aumenti, Hirst si avvicina a un dipinto “Hulk Elvis” esclamando “c,,,o, è fighissimo!”, e i due trottano assieme fuori dalla galleria..
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