venerdì 19 novembre 2010

Miltos Manetas_Trasalimenti Rocca Calascio,agosto 2010

arte trasalimenti ideato e curato da gabriele di pietro.

gianni valentini,fiona liberatore e miltos manetas a rocca calascio trasalimenti 2010

manetas e iljia soskic a trasalimenti rocca calascio 2010

Manetas in Sintesi
di Silvia Litardi


"E' la prima volta che presento NEEN in Italia e mi piace farlo da qui, da Napoli che è una citta' molto "neen"!Esordisce cosi' Miltos Manetas in una tavola rotonda ospitata all'interno della manifestazione SINTESI, presso la Fondazione Morra di Napoli dal 23 al 30 Aprile scorsi.
Fuori del Palazzo dello Spagnuolo brulica la vita del quartiere Sanita' che tutti noi uditori abbiamo attraversato con il solito disagio pre-confezionato alla Stazione Garibaldi.
Mi aspettavo di trovare uno smanettone cibernetico al posto di questo adone greco (Miltos Manetas e' nato ad Atene nel 1964), svezzato presso l'Accademia di Belle Arti di Brera e ora diviso tra Parigi, New York e Los Angeles.
Per quanto lo stesso Manetas non sembri in grado di dire cosa Neen sia, è d'obbligo spendere qualche parola sulla trovata linguistica che supporta tutto il progetto. Neen e telic sono due parole coniate dalla nota casa di brand Lexicon (la stessa che ha inventato i nomi Powerbook e Pentium). Manetas aveva bisogno di parole che dessero il senso di una nuova vita artistica.

Telic, dal greco telos, indica tutto ciò che viene fatto per un fine, neen, invece, è un palindromo e in greco antico significa "esattamente adesso". Il telic è lo spirito ordinatore, iper-produttivo che anima le società industriali. Lo spirito neen è specularmene opposto al telic, disordinante e ludico, assolutamente in lotta con tutto ciò che produce stress. Tutta questa duplicità rimanda fin troppo alla catena del dionisiaco-apollineo. Insomma "+ fai + sei neen", non a caso moltissime delle animazioni prodotte non sono altro che il riciclo di cose trovate nella rete e ri-animate. Il gruppo di net.artisti, grafici, haker che lavorano sotto il panciotto protettivo di Manetas, realizzano perlopiu' animazioni in flash, spesso interattive.
In genere sono molto colorate, divertenti, quasi un puro e semplice intrattenimento virtuale. "Neen è vicino al cute, carino come dicono gli americani, che evidentemente non ha la stessa accezione negativa che ha in Europa. é un carino militante!".

Questa attenzione dei neenstar all'estetica delle loro opere è molto lontana dall'approccio low-tek dei pionieri della net.art per cui la ricerca concettuale predominava sullÕesposizione graficamente gradevole. Non a caso, parlando delle pratiche dei net.artisti, li si è spesso considerati i nipotini di Fluxus. Basta pensare alla Mail Art, a come Ray Johnson e company avevano parodiato l'ufficialita' del fare artistico, a come la natura democratica del network (il sistema postale) aveva, ancora una volta, puntato il dito sullÕaura mitica dellÕartista.
Nel progetto di Manetas si riscontrano tutta una serie di modalita' che sono facilmente riconducibili ad exempla ormai noti a chi non e' completamente digiuno di net.art.
Basta ricordare le riflessioni linguistiche di Vuk Cosic, ma, soprattutto, le operazioni di haking culturale del gruppo bolognese 0100101110101101.org.

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